17 gen 2013

Elezioni PdL 2013, Cosentino e gli altri impresentabili candidati da Berlusconi

Per le elezioni politiche 2013, il PdL di Silvio Berlusconi sta analizzando le candidature dei vari parlamentari impresentabili come quella di Nicola Cosentino. All’interno del partito non mancano polemiche e attacchi incrociati tra chi come il segretario politico del Popolo della Libertà Angelino Alfano non vuole in lista nessun condannato o indagato per reati gravi e chi invece come Denis Verdini e Amedeo Laboccetta che non vogliono che nel partito ci sia spazio per la cultura del giustizialismo e del giacobinismo. Il Cavaliere oltre ad occupare tutti gli spazi televisivi possibili e immaginabili, visto che in piazza non andrà perché teme per la sua incolumità fisica, è alle prese con la grana degli impresentabili che sono tutti suoi grandi amici e collaboratori.

Il curriculum dell’ex sottosegretario Nicola Cosentino, nato a Casal di Principe 53 anni fa, è di tutto rispetto: è infatti imputato in due processi per concorso in associazione mafiosa. E’ da sempre al centro delle polemiche sia all’interno che all’esterno del partito per la sua vicinanza ai clan camorristi. Molti premono per la sua ricandidatura a partire dal commissario del PdL in Campania Francesco Nitto Palma: «Valuteremo le candidature caso per caso… tuttavia, ecco, abbiamo già letto le carte processuali di Cosentino e… beh, occorre dire che vi è un impianto accusatorio non accettabile». Dello stesso parere anche l’onorevole Laboccetta. In fin dei conti la montagna di voti di Cosentino in Campania fanno gola a tutti, compreso il Cavaliere.

L’altro impresentabile è il senatore Marcello Dell’Utri. I procedimenti giudiziari in corso sono diversi e rilevanti: dal concorso esterno in associazione mafiosa all’estorsione ai danni di Silvio Berlusconi fino all’inchiesta sulla trattativa Stato mafia con la Procura della Repubblica di Palermo che ha chiesto il rinvio a giudizio per lo stretto collaboratore del Cavaliere e fondatore di Forza Italia con l’accusa di violenza o minaccia a corpo politico dello Stato. Dopo il duro scontro con Angelino Alfano, il senatore pidiellino vorrebbe candidarsi nel PdL oppure nel partito Grande Sud di Gianfranco Micciché.

L’altro impresentabile è Alfonso Papa. Il deputato e magistrato pidiellino è stato in carcere poiché è finito al centro dell’inchiesta sulla P4 e vi è un processo in corso per due episodi di concussione. «Io ho dato la mia disponibilità a ricandidarmi – ha detto Papa -, anche perché, in Parlamento, riuscirei a condurre meglio la mia battaglia per rendere più umane e civili le condizioni delle carceri italiane… come saprà, l’esperienza che ho vissuto mi ha insegnato tanto… e so che anche il Presidente Berlusconi è sensibile a questi argomenti… Sono e resto un magistrato e poiché le ho lette le carte processuali di Cosentino – ha aggiunto -, suggerisco di distinguere tra “gravità” e fondatezza” delle accuse. Dico questo perché le accuse che vengono rivolte a Nicola a me paiono davvero piuttosto fragili».

Questo è il rinnovamento della classe politica sbandierato e invocato in ogni dove dal Cavaliere? Con tutti questi impresentabili?

Fonte: politica24.it

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