28 apr 2010

'Ndrangheta, catturato il boss Tegano Ma la folla lo applaude: «È uomo di pace» Reggio Calabria, in cento "rendono omaggio" al latitante arrestato.

Il Procuratore: «Spettacolo sconcertante»

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REGGIO CALABRIA - C'erano più di cento persone, parenti, gente comune, molti giovani e anche alcuni bambini, ad attendere Giovanni Tegano fuori dalla Questura di Reggio Calabria. Una claque che ha applaudito il boss, arrestato lunedì, dopo 17 anni di latitanza. La piccola folla ha invaso martedì mattina il centralissimo Corso Garibaldi, bloccando il traffico, per salutare e "rendere omaggio" al boss della 'ndrangheta. «Giovanni uomo di pace» gli hanno gridato durante il trasferimento dalla Questura al carcere. Quindi gli applausi di parenti e conoscenti. Non si sono comunque registrati problemi di ordine pubblico: un cordone di poliziotti ha evitato qualsiasi contatto tra il boss e i suoi "fans" e, subito dopo il trasferimento, il gruppo di persone radunatesi dinanzi alla Questura si è allontanato. Ai saluti di parenti e amici Giovanni Tegano, vestito di velluto verde e camicia a quadretti, ha risposto alzando la mano e con molta calma si è diretto verso l'autovettura che lo attendeva accompagnato da due agenti della Sezione Catturandi completamente mimetizzati. «È un fatto molto brutto vedere che a Reggio Calabria si applauda Giovanni Tegano» ha commentato il questore di Reggio Calabria, Carmelo Casabona. Sconcerto ha espresso il Procuratore della Repubblica del tribunale di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone: «È stato uno spettacolo che ci auguriamo di non vedere più in avvenire» ha detto non nascondendo la sua amarezza per l'applauso al boss. «Speriamo - ha concluso - che le tante persone perbene che ci sono a Reggio Calabria prendano coraggio e decidano di far sentire la loro voce e non soltanto quella dei parenti e degli amici dei latitanti». «Agli applausi per un boss della 'ndrangheta arrestato bisogna rispondere con l'invio dei carri armati che tengano il territorio sotto lo stretto controllo militare che una certa mentalità merita» è il durissimo commento di Franco Maccari, Segretario generale del Coisp, Sindacato indipendente di Polizia.

LE ACCUSE - Prima del trasferimento in carcere e per tutta la notte, gli uomini della squadra mobile reggina hanno notificato a Tegano oltre alla condanna definitiva all’ergastolo, anche numerosi provvedimenti restrittivi con una sequela di pesanti accuse tra cui omicidio, associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, usura, danneggiamenti.

NAPOLITANO - Per l'arresto del latitante, di cui è stato informato dal ministro Roberto Maroni, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è complimentato con il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, e con tutti i suoi colleghi. Molto soddisfatto anche il Guardasigilli Angelino Alfano: «Non passa giorno che non sia costellato da successi per gli straordinari colpi messi a segno da magistratura e forze dell'ordine contro la criminalità organizzata. È una battaglia che non ha precedenti quella che la squadra Stato porta avanti, giorno dopo giorno, contro tutte le mafie» ha detto il ministro della Giustizia.

Fonte: corriere.it

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