23 set 2009

Napoli,in Provincia media-paghe più alta, poi la Camera di commercio, la Regione e il Comune

NAPOLI — Alla Provincia di Napoli — e per verificarlo basta semplice mente cliccare sul sito internet del l’ente di Palazzo Matteotti — ci sono 48 dirigenti a tempo indeterminato. Tutti guadagnano sopra i centomila euro annui lordi, per una media-re cord (dalle nostre parti) di 127.392 euro. E non se la passano male neppure i colleghi «a contratto»: sono 9 (di cui uno è sopra i centomila) e la media di retribuzione — relativa sempre al 2008 — è di 82.681 euro lordi annui. Spostando l’obiettivo di pochi metri, su piazza Bovio, i diri genti della Camera di commercio par­tenopea (quattro, di cui tre sopra i centomila euro di retribuzione lorda annua) guadagnano mediamente 111.063 euro (118 mila il top). Alla Regione, e qui ci informa il sito di Palazzo Santa Lu­cia, i dirigenti fissi sono 275 (9 supe rano la fatidica ci fra dei 100 mila eu ro) per una media retributiva lorda di 82.963 euro.

Trentaquattro, in vece, i manager a contratto, di cui 5 sopra i centomila euro: in questo caso, a differenza di quanto avviene alla Provincia, questi ultimi vantano una media retributi va più alta dei colleghi a tempo inde terminato: 93.100 euro. Chiude il gi ro, l’amministrazione comunale di Napoli: 211 i dirigenti, di cui 22 so pra i centomila euro di retribuzione e una media di 80.970. Quasi tutti, praticamente, guadagnano più o meno quanto la sindaca Rosa Russo Iervolino (84.223 euro), che è il primo inquilino di Palazzo San Giacomo. E scusate se è poco. Su quattro enti presi in esame, a ogni modo, sono ben 88 i burocrati che superano l’asticella dei centomila euro lordi annui. E gli altri stanno bene. Anzi benone. Molti anche meglio di un docente universitario con buo na carriera alle spalle o di un magistrato che ha affrontato già gran par te del proprio percorso professionale. Per una volta, quindi, sarebbe il ca so di cambare ritornello: «Meno male che Brunetta c’è».
Al di là delle ulti me colorite esternazioni, è sicura mente un merito indiscusso del mi nistro della Pubblica amministrazio ne (secondo un sondaggio di Mezzo giorno Economia è risultato il rappre sentante del governo Berlusconi più amato dalle imprese meridionali pro prio per la sua battaglia pro-traspa renza) l’aver costretto tutta la mac china pubblico-amministrativa ita liana a svelarsi alla collettività. Su quasi tutti i siti istituzionali è ormai possibile rintracciare — anche se in taluni casi ancora molto difficilmente — il link che rimanda alla cosiddetta operazione trasparenza : il «capitolo » dove si possono consultare gli stipendi (e dove dovrebbero esserci anche i curricula) percepiti dai dirigenti. Ebbene, care mamme, non riponete più le vostre aspettative in mestieri un tempo ritenuti privilegiati.

Per i vostri pargoli sognate alla grande. Al Sud, dove gli scheletri delle fabbriche raccontano un passato che non c’è più, conviene fare i burocrati. O meglio, i dirigenti pubblici. Sergio Rizzo sul Corsera di domenica questo fenomeno l’ha inquadrato bene. I super ricchi italiani (cioé chi guadagna dai 200 mila euro in su), in base alle dichiarazioni dei redditi 2008, sono pochissimi e la maggioranza è composta da lavoratori dipendenti. Tra cui i burocrati, appunto. A Napoli, ed è solo un primo esem pio, ci sono due dei super ricchi di cui prima, uno per ente: Luigi Massa, direttore generale del Comune, con 241.153 euro annui; e il segretario generale della Provincia, Fran co Nardone, con 233.377 euro. Il coordinatore dell’area Fondi europei della Regione, Carlo Neri, invece, è a un passo dall’essere super con i suoi 196.126 euro.

Massa governa la macchina comu nale più pesante dello Stivale con i suoi 11 mila e passa dipendenti. Ed è ben ricompensato. A livello naziona le è tra i top, precisamente al secon do posto, a scorrere i siti degli altri comuni capoluogo che si sono attrez zati per l’operazione trasparenza. Il primo è il meneghino Giuseppe Sala. Il direttore generale del comune di Milano, nei cui uffici sono state tro vate delle cimici pochi giorni fa, è un manager da 289 mila euro l’anno. Al le sue strette dipendenze ci sono pe rò solo 155 dirigenti. Massa che ne guadagna poco meno governa inve ce 211 dirigenti. Seguono Palermo dove Gaetano Lo Cicero ha uno sti pendio da 240 mila euro e Roma (Antonino Turicchi supera comunque quota 200 mila anche se solo di 10 mila euro).

Fonte: corrieredelmezzogiorno.it

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