17 feb 2009

Renzi e il gelo con il Pd: gli voglio bene, loro non so

Il vincitore: i complimenti di Walter? Mi son morso la lingua

FIRENZE — Sì, si pole. Alle pareti del comitato di via de Martelli, in faccia al Duomo, c'è John (Kennedy), c'è Bob (Kennedy), c'è Martin Luther King e c'è Obama. «Si pole» in fiorentino sta per «si può», «we can» e Matteo Renzi vuol fare Obama risciacquato in Arno. Stesso uso sfrenato delle tecnologie, Facebook più e-mail, abbinato al ritorno per le strade, al cosiddetto contatto umano. «Davanti alla Coop di Gavinana, quartiere super popolare — ricorda Renzi — un anziano guardandomi ha detto: "Quel Bobby Solo col ciuffo, lo voto, mi sa!"». Solo che qui il partito di Renzi, il Partito democratico, non ci aveva creduto in questo mix: battute, capacità di ascoltare, di fare una carezza e stare in rete, parlare con tutti, rispondere a tutti, l'antico e il moderno, metafora di quel che dovrebbe essere Firenze. «Orgogliosi del domani e gelosi del passato», è la frase che Renzi ha pensato per tv, radio e giornali. Renzi è diventato candidato sindaco del centrosinistra credendoci quasi da solo, contro Lapo Pistelli, responsabile esteri a Roma e Ventura, ministro ombra, e la Lastri, assessore da dieci anni. Ora, sulla porta del comitato c'è un cartello con scritto: «Chiuso per netta superiorità».

Ci fu un momento, durante le polemiche sull'inchiesta giudiziaria che coinvolse l'assessore Cioni, che si parlò di annullare le primarie e Renzi disse al Corriere Fiorentino: «Il Pd nazionale dica pubblicamente che non bisogna fare le primarie e che deve candidarsi a sindaco Fracazzo da Velletri». Poi si decise il ballottaggio, mai introdotto nelle primarie: «Per impedire a me di arrivare primo. Ieri mattina mi ha chiamato Veltroni e mi ha detto: "Meno male che non siamo andati al ballottaggio". Mi sono morso la lingua, mi sono morso...». Ora chiamano tutti. «Stamattina ha chiamato D'Alema ma non ho risposto, non avevo il telefonino sotto mano». Solo nel tardo pomeriggio chiama il sindaco Domenici: «Nel luglio 2008 in un'assemblea del Pd disse: "Tutti possono candidarsi, meno Renzi, che deve restare a fare il presidente della Provincia". Come se la politica fosse una fila alle poste, col numerino...». Ma Renzi è come Guazzaloca a Bologna, l'uomo che strapperà Firenze al dominio comunista e post-comunista? «Macché, io voglio stare nel Pd, voglio dare una mano al Pd».

Solo che adesso sembra che abbia più vantaggi il partito a stare con lei che lei a stare con il partito. Hanno voluto fare la conferenza stampa tutti assieme, segretario regionale, provinciale, cittadino... «Diciamo che io voglio più bene al partito di quanto il partito ne voglia a me». Matteo Renzi, che a 34 anni ha già tre figli (otto, sei e tre anni), va avanti per la sua strada. Addirittura «Cento cose per i primi cento giorni». Cose come isole interrate al posto dei cassonetti, affitti più bassi per le botteghe del centro, luci per vie e monumenti. E poi, dieci assessori invece di sedici e, con il risparmio degli stipendi, mutui per giovani coppie. Piero Luigi Vigna, ex procuratore generale antimafia, consulente per la sicurezza. E tante grazie a Riccardo Nencini, segretario dei socialisti, che ha aiutato tantissimo e conferma per la maggioranza allargata alla Sinistra (area Mussi più area Vendola). E cene con gli industriali, perché con i poteri forti bisogna parlare: «Non sono per far piangere i ricchi, ma perché ridano i poveri». E adesso chi schiererà il centrodestra contro Renzi? «Non so. Giovanni Galli, l'ex portiere della Fiorentina, mi ha mandato un sms di auguri. E' stato il primo. Io un sogno ce l'avrei...». Quale? «Lambertow. Lamberto Dini candidato del centrodestra. Potrei riposarmi un po'!». Renzi è così. Se gli chiedete qual è la zona di Firenze che preferisce, risponderà piazza Vittoria: «Quando andavo al liceo Dante, lì giocavamo la "Cialtrons Cup" di calcio, la Coppa dei cialtroni». E la famosa tramvia che passa accanto al Duomo, punto d'onore della giunta Domenici e del Pd? «Vorrei rivedere certi passaggi dove il tram ci va stretto. Ma per il resto, mica sono per girare per Firenze in mongolfiera!». Renzi è così, per ora ha ragione lui.

Fonte: corriere.it

Nessun commento:

Posta un commento

Etichette

Post in evidenza

Regioni: molte spese, pochi valori

Non si può definire semplicemente corruzione, sprechi, malgoverno quanto sta emergendo a proposito delle Regioni Quando la quantità di un ...