14 gen 2009

Montespertoli, permessi edilizi in cambio di mazzette

Nel mirino il Comune di Montespertoli. Le accuse della procura. Indagati il capo dell´ufficio urbanistico e altri 5. Una serie di perquisizioni eseguite da tredici pattuglie di carabinieri

Permessi di costruire. Condoni. Indebito aumento di volumetrie. Alterazione di documenti catastali. Secondo la procura di Firenze, si poteva ottenere tutto questo negli uffici urbanistica e lavori pubblici del Comune di Montespertoli. Bastava pagare. Per verificare queste gravi ipotesi di accusa, tredici pattuglie di carabinieri hanno eseguito ieri in una serie di perquisizioni che hanno sconvolto il Comune di Montespertoli, impegnato da mesi a promuovere la partecipazione dei cittadini nella costruzione del piano strutturale e dello statuto del territorio. L´inchiesta coordinata dai pm Leopoldo De Gregorio e Giuseppina Mione fa temere però che, mentre Montespertoli chiedeva ai cittadini di dare vita a una urbanistica trasparente, mentre si succedevano assemblee e laboratori, negli uffici urbanistici si perpetuassero le pratiche più antiche ed avvilenti, quelle del permesso in cambio della bustarella.

La procura ipotizza i reati di associazione a delinquere, concussione, corruzione, falso materiale e ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Ieri i carabinieri hanno perquisito sei persone, a vario titolo coinvolte nell´inchiesta: il responsabile dell´ufficio assetto del territorio del Comune di Montespertoli Marco Calonaci; un funzionario dello stesso ufficio, Marco Simoncini; un dipendente del catasto di Firenze, Luciano Bogani; l´architetto Marco Bellucci di Montespertoli, il geometra Massimo Maccari di Certaldo e l´ingegner Giuliano Giubbolini, dirigente a contratto dell´ufficio assetto del territorio del Comune di Castelfiorentino ma anche libero professionista ed ex dirigente a contratto del Comune di Montespertoli. I carabinieri hanno acquisito un gran numero di pratiche edilizie degli ultimi due anni, ma anche agende, corrispondenza, documenti informatici. I funzionari comunali sono sospettati di aver fatto «mercimonio» dei pubblici uffici, agevolando progettisti e imprese nel rilascio di concessioni edilizie, in cambio di denaro.

La giunta comunale, guidata dal sindaco Antonella Chiavacci, Pd, esprime la massima fiducia nella magistratura e nelle forze dell´ordine, spera che «si arrivi in tempi brevi a fare chiarezza» e che «eventuali irregolarità vengano punite con il massimo rigore, com´è giusto che sia».

L´amministrazione comunale «mette a disposizione tutti gli strumenti necessari per una fattiva collaborazione con le forze dell´ordine». Il sindaco Antonella Chiavacci interviene anche come candidata alle primarie del Pd insieme con gli altri tre candidati, i suoi compagni di partito Giulio Mangani e Alessandro Nencioni, e Matteo Fiorentini di Rifondazione Comunista: «E´ una notizia che ci riempie di amarezza. Siamo fiduciosi e attendiamo gli sviluppi dell´inchiesta. Per noi un cittadino deve essere considerato innocente fino all´ultimo grado di giudizio. Ovviamente qualora emergano responsabilità precise, chi le ha commesse dovrà risponderne nelle appropriate sedi».

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