31 dic 2008

Sangennapoli: i verbali dei politici. Rutelli: Lusetti, esuberante e millantatore

Sul ruolo di Romeo: «Verosimile che abbia finanziato la Margherita ma non è l'unico imprenditore a farlo»

NAPOLI - «Ho personalmente incontrato Alfredo Romeo e l'ho conosciuto come uno dei più grandi imprenditori a livello nazionale nel settore immobiliare. Ero sindaco all'epoca in cui la sua impresa si aggiudicò l'appalto per la gestione del patrimonio immobiliare del Comune di Roma. Con lui non ho peraltro una particolare confidenza. Non ho mai avuto con lui colloqui connessi ai suoi interessi ». Così, la sera del 17 dicembre, Francesco Rutelli risponde ai pubblici ministeri di Napoli. Romeo è appena finito in carcere, altri assessori napoletani sono ai domiciliari. Per Renzo Lusetti, suo fedelissimo nella Margherita e amico dello stesso Romeo, c'è una richiesta di arresto. Il leader del Pd e presidente del Copasir — il comitato di controllo sui servizi segreti — si presenta in Procura dopo aver saputo che nelle intercettazioni telefoniche si fa il suo nome. Chiede di «essere ascoltato immediatamente in quanto l'incarico che attualmente ricopro non mi consente di far nutrire dubbi sulla onorabilità della mia persona da parte di alcuno». E prende le distanze.

«Lusetti è esuberante»
«I rapporti con il collega Lusetti sono cordialissimi e penso che sia persona onesta.
Per i rapporti tra Romeo e Lusetti dovrei poter parlare "fuori verbale". Renzo è una persona "molto esuberante". Fa parte della mia area politica. Non posso dire che abbia rapporti approfonditi con Romeo... Quando dico che Lusetti è "molto esuberante" intendo dire che, da classico uomo di partito, andando magari al di là, a volte, di ciò che è la realtà, è portato a riferire cose che in alcune occasioni sono ancora molto aleatorie». I magistrati gli fanno ascoltare una telefonata tra Romeo e Lusetti nella quale i due interlocutori parlano del «grande capo » e del Consiglio di Stato che deve pronunciarsi proprio sulla sospensione dell'appalto per la manutenzione delle strade di Roma e Lusetti assicura all'imprenditore: «Sto lavorando per te». Fanno anche riferimento a Paolo Troiano, giudice da contattare. Rutelli è categorico: «Non mi riconosco nel "grande capo" di cui si parla... Quelle che ascolto assomigliano a gigantesche millanterie. Certamente con Lusetti non ho mai fatto riunioni operative, né ho mai interferito in vicende giudiziarie legate agli appalti di Romeo».
Pm: «Che ruolo aveva Romeo nel partito?».
Rutelli: «Non so se Romeo sia iscritto al partito. Non escludo, anzi ritengo che possa essere verosimile, che Romeo possa aver finanziato il partito. Ma voglio chiarire che non è l'unico imprenditore o comune cittadino che abbia contribuito finanziariamente alle campagne elettorali...».
I magistrati gli fanno ascoltare una conversazione tra Romeo e Lusetti relativa ai congressi della Margherita di Bari e Firenze.
Rutelli: «A me sembra un grande "cazzeggio". A me sembra che, al di là delle chiacchiere, non abbiano ottenuto risultati ai congressi di cui si parla».

«Mai sponsorizzato Nugnes»
Rutelli parla poi di Giorgio Nugnes, l'assessore che si è suicidato forse temendo le conseguenze dell'inchiesta: «L'ho conosciuto e sono stato addolorato nell'apprendere il suo drammatico gesto e anche meravigliato. Ho avuto modo di apprendere dalla lettura dell'ordinanza che Romeo avrebbe sponsorizzato con me Nugnes. Lo escludo categoricamente. A Nugnes non ho mai avuto occasione di dare alcun supporto alle sue eventuali aspirazioni politiche». Poi ricostruisce il suo ruolo riguardo alle primarie in Campania.
«Ho sostenuto Sandro De Franciscis (presidente della Provincia di Caserta, ndr) mentre Nugnes appoggiava un altro candidato di altra area». Con Romeo, dice ancora, «non ho mai discusso di Nugnes». E riferendosi a conversazioni del maggio 2007 in cui l'imprenditore dice di brigare per fare avere all'allora assessore incarichi in dipartimenti, precisa: «I dipartimenti di cui si parla presumo siano incarichi interni alla Margherita. Era peraltro l'epoca in cui il partito si stava sciogliendo. Nugnes non ha avuto alcun incarico».

«Romeo è del partito»
Sui rapporti tra Romeo e i vertici del partito è stato interrogato a lungo anche Giuseppe Gambale, l'ex assessore della giunta Iervolino alla legalità e alla scuola, tuttora ai domiciliari.
Gambale: «Romeo aveva un rapporto di grande stima con De Mita, per questo chiede sempre se questa persona è vicina a De Mita, perché Romeo non voleva intervenire in vicende anche interne al partito».
Pm: «Chi è vicino a De Mita?».
Gambale: «Romeo».
Pm: «Rutelli ha detto che non lo conosce proprio. Lei invece sa di rapporti diretti tra Romeo e Rutelli?».
Gambale: «So che si conoscevano ».
Pm: «Si conoscevano in che termini? ».
Gambale: «So che Romeo faceva parte del consiglio di amministrazione del nostro giornale, Europa».
Pm: «E Rutelli nel vostro giornale che ruolo ha?».
Gambale: «È il giornale del partito e Rutelli è il segretario del partito».

L'incontro con Fioroni
Pm: «Senta, Romeo si doveva incontrare con Fioroni?».
Gambale: «Sì, il ministro della Pubblica Istruzione, il capo di una delle correnti della Margherita».
Pm: «Di cui Romeo è ben conosciuto perché deve portare...».
Gambale: «Aveva rapporti con Rutelli e la corrente rutelliana. Gliel'ho detto che partecipava al consiglio di amministrazione di Europa e in qualche maniera partecipava anche alla vita del partito».
Pm: «Con Rutelli e con Fioroni?».
Gambale: «Voleva conoscere l'altra corrente del partito... era per una ragione politica».
Pm: «E allora perché lo porta in maniera riservata da Fioroni?».
Gambale: «Non lo porto in maniera riservata, semplicemente "andiamo insieme", così al ministero Romeo era scocciato di andare al ministero e non sapere dove andare, dove entrare e come fare... "andiamo insieme, saliamo insieme"».
Pm: «Scusi ma lei mi sta dicendo che è uno dei maggiori esponenti della Margherita, seppure non a livello...».
Gambale: «Sì, ma non andava alla sede del partito, dottore, andava al ministero della Pubblica Istruzione, che devo fare?...».
Pm: «E c'era bisogno di Gambale per conoscere Fioroni?».
Gambale: «Sì perché non lo conosceva e voleva essere presentato».
Al termine dell'interrogatorio Gambale si rivolge al pm e afferma: «Credo di aver dato disponibilità a parlare anche di altro, che non c'era nell'ordinanza, tutto quello che serve a chiarire, l'ho detto dall'inizio. Dottore, forse se ci saremmo sentiti prima qualche cosa la potevamo pure evitare...». In realtà i magistrati non lo ritengono credibile e danno parere negativo alla sua scarcerazione.

Fonte: corriere.it

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