18 nov 2007

Diventare prof? Per un laureato costa almeno 5mila euro

Il calcolo dell'investimento per sostenere i corsi per l'abilitazione
E per i circa 11mila aspiranti all'anno la prospettiva è il precariato

Cinquemila euro per diventare insegnanti - per giunta precari - sembrano in effetti un po' troppi. Eppure è proprio questa la cifra che i giovani neolaureati devono sborsare in Italia per ottenere l'abilitazione all'insegnamento nelle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Il dato emerge da un'indagine condotta dalla casa editrice "La tecnica della scuola" sulla base degli ultimi bandi di concorso per l'accesso alle Ssis: le Scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario. Investimento a lunga scadenza che non dà comunque nessuna certezza di impiego agli interessati. Perché dopo la laurea, giovani e meno giovani, devono appunto iscriversi alle Ssis, a numero chiuso, per frequentarne i corsi biennali. Solo dopo questo lungo e spesso accidentato percorso gli specializzati hanno avuto fino a quest'anno (perché dal prossimo le cose dovrebbero cambiare) la possibilità di inserirsi nelle graduatorie dei precari per iniziare un incerta marcia di avvicinamento verso la cattedra. Evento che finora si è realizzato in media attorno ai 40 Anni.

Per aggiustare il tiro, la Finanziaria contiene tra i suoi articoli gli elementi di base di quella che sarà la riforma del "meccanismo" di reclutamento dei docenti della scuola. L'obiettivo è quello di assumere docenti "più giovani, motivati e maggiormente preparati ad affrontare le sfide che la scuola pone di fronte oggi", ha recentemente detto il viceministro della Pubblica istruzione, Mariangela Bastico. Secondo le intenzioni del governo i "nuovi insegnanti" dovranno essere sottoposti ad un percorso di formazione più breve ma essere anche più preparati.

Le spese da sostenere per le famiglie degli aspiranti insegnanti (circa 11 mila ogni anno) sono molteplici. Dalla tassa regionale per il diritto allo studio (116,11 euro) all'imposta di bollo di 14,62 euro. Ma è la tassa di frequenza annuale, che in base all'autonomia universitaria è pari a 1.500 euro a Roma e 1.305 a Milano, la vera batosta per gli studenti. A queste cifre occorre aggiungere circa 300 euro per l'acquisto di riviste e testi per studiare, oltre che onerosi costi per gli spostamento con i mezzi pubblici e talvolta anche le spese di permanenza nella città che organizza il corso. Il tutto per sette mesi di lezioni l'anno, da dicembre a giugno, che si traducono in 500 ore di cui 150 di tirocinio in classe e 350 di lezioni teoriche.

Ma c'è di più. Coloro che si sono iscritti al IX ciclo della Ssis (per il 2007/2008) non hanno la certezza di potere accedere alle liste dei precari. Gli elenchi dei supplenti , da ora "ad esaurimento", sono stati infatti blindati dal ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, con l'intento di eliminare il precariato nella scuola. E stranamente proprio quest'anno durante le selezioni per l'accesso ai corsi Ssis si è presentato un numero di aspiranti prof di gran lunga superiore agli 11 mila posti messi a concorso dal ministero dell'Università.

Fonte: repubblica.it

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