17 ott 2007

Sparatoria in tribunale: tre morti e tre feriti

Ha atteso l'arrivo in tribunale della moglie e delle due figlie. Appena entrate ha fatto fuoco almeno una trentina di volte, ha detto un testimone. Clirim Fejzo ha puntato l'arma alla testa della moglie, Vyosa Demcolli (ora in morte cerebrale al Santa Maria Nuova). Poi ha freddato il cognato, Arjan Demcolli, che aveva tentato di disarmarlo.

E' questa la ricostruzione fatta dagli investigatori della sparatoria in tribunale l'uomo a quel punto ha fatto fuoco contro chi gli era intorno, compresi i suoi avvocati, ferendo due poliziotti, l'avvocatessa della coniuge e un'altra persona, non è ancora chiaro se un avvocato o un dipendente giudiziario. Poi è stato ucciso appena varcata la soglia dell'aula dell'udienza per le separazioni civili. L'uomo, da una decina d'anni in Italia, da sette a Reggio Emilia, era considerato a rischio per storie di violenze e percosse in famiglia. Per questi motivi la moglie da un anno era ospite della Casa delle Donne, gestita dall'associazione "Non da sola", di cui la sua legale, Giovanna Fava, è una dirigente.

L'avvocatessa, ferita lievemente a una spalla, ha voluto lasciare l'ospedale per tornare a rendersi conto di ciò che è successo in una sorta di storia di morte annunciata. Decine le persone che hanno assistito alla scena e hanno riportato choc.

Il delitto è avvenuto attorno alle ore 11 nell'aula delle separazioni civili del tribunale di Reggio Emilia. L'albanese, 40 anni, di Durazzo, dopo avere ucciso la moglie e il fratello di lei, ha tentato di fuggire, ma la sua fuga si è conclusa con la morte. E' intervenuto l'equipaggio di una volante che si trovava nell'aula accanto a quella dove era in corso la separazione.

Secondo la ricostruzione fatta dall'avvocato dell'assassino, Galileo Conti, Fejzo ha rivolto l'arma prima contro la coniuge, poi contro il fratello, quindi contro l'avvocatessa Fava, poi addirittura contro il proprio difensore e la sua assistente, che però sono riusciti a salvarsi e a fuggire. Aveva dato già dei segnali nei giorni scorsi? "No - ha risposto Conti - faceva tutto il bravo, il buono...l'avessi solo immaginato...mamma mia, eh purtroppo sono falsi anche con gli avvocati"

Sembra che il rapporto tra i due coniugi fosse ulteriormente deteriorato per la questione dell'affidamento delle figlie e che il motivo scatenante sia stata una visita a sorpresa ieri a una di loro: l'uomo sarebbe andata a prenderla a scuola senza avvertire e ci sarebbe stato l'ennesimo alterco con la moglie.

Per ricostruire la dinamica, è al lavoro il Pm Maria Rita Pantani, che ha sentito anche il presidente dell'udienza civile, il giudice Roberto Piscopo. Un altro giudice, Luca Guerzoni, mentre stanno montando le polemiche sul fatto che un uomo armato sia potuto entrare in un tribunale e uccidere, ha detto che a fine 2001 era pronto un piano per dotare il palazzo di giustizia di telecamere a circuito chiuso e di un metal detector, aggiungendo che tale piano "è rimasto lettera mortà”

Per Italo Materia, procuratore della Repubblica di Reggio Emilia, il poliziotto che ha sparato
contro il quarantenne albanese che stava facendo una strage nel tribunale di Reggio Emilia ha agito bene, con grande professionalità. "Il poliziotto - ha detto Materia - ha agito con molta professionalità e lucidità in un contesto così difficile. E' stata una misura assolutamente necessaria perchè avrebbe continuato a sparare all'impazzata. Penso che si possa e si debba dire che ha onorato la sua professione: non è facile in un contesto del genere non scappare". Quello che è successo in mattinata in tribunale "è un fatto drammatico - ha detto il procuratore - che ha sconvolto la quotidianità di una città tranquilla".

Fonte: gazzettadireggio.it

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