29 ott 2007

E Previti disse a Lotito "Devi far giocare mio figlio"

ROMA - Tra i molti e potenti amici di Claudio Lotito, presidente della Lazio, instancabile parlatore al cellulare, c'è Cesare Previti. L'avvocato civile di Silvio Berlusconi - si è dimesso dalla carica di deputato lo scorso luglio dopo le due condanne passate in giudicato sulle vicende Imi-Sir e Lodo Mondadori - è stato uno degli uomini che ha portato Lotito alla Lazio, tre anni fa, e l'imprenditore da allora gli è riconoscente.

All'interno del fascicolo sul processo Irriducibili, che ha portato la procura di Roma ad arrestare quattro ultrà per estorsione oltreché a mettere sotto indagine Giorgio Chinaglia e quattro suoi collaboratori, ci sono molte intercettazioni telefoniche. La gran parte rivela i tentativi estorsori degli Irriducibili. Altre, gettano una nuova luce sul funzionamento della società.

Tra queste telefonate intercettate c'è quella che ha portato al deferimento sportivo di Delio Rossi per il tentativo di ammorbidimento della gara con il Lecce nell'aprile 2006. E poi quattro chiamate intercorse tra Lotito e Cesare Previti.

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Le quattro conversazioni sono lunghe in tutto 51 minuti, e vi proponiamo uno stralcio in cui Previti attacca frontalmente il presidente della Lazio perché suo figlio, Umberto, 17 anni, è tenuto costantemente in panchina negli Allievi regionali della Lazio. "Questo non te lo consento", quasi urla l'avvocato con Lotito, "faccio un casino, ci faccio una conferenza stampa sopra".

Previti è duro se deve tutelare gli interessi della prole e se la prende con "un generale da operetta che non capisce un c... di calcio" - parla del generale Giulio Coletta, responsabile del settore giovanile - insolentendo poi l'allenatore degli Allievi Franco Nanni, gloria della Lazio del primo scudetto, una breve avventura politica al servizio del candidato sindaco Gianni Alemanno.

L'ex deputato Previti dice a Lotito: "Mio figlio viene mortificato ormai da un anno e io mi sono rotto il c... Te lo dico molto su di giri... Sono laziale come patto d'onore con Dio e nelle tue giovanili giocano i raccomandati di papà". Non ha problemi ad attaccare sul piano personale il portiere che toglie spazio al figlio e il presidente della Lazio è costretto ad ammansirlo: "Ho già dato disposizione ieri sera, dal 15 maggio cambierò tutto il settore giovanile. E' da rifondare". In diretta, infatti, chiama tal Walter - probabilmente Walter Sabatini, direttore sportivo della Lazio - per chiedere spiegazioni e dare indicazioni.

Nella seconda telefonata, ancora più dura nei contenuti, l'avvocato annuncia che romperà ogni rapporto con la Lazio e porterà via il figlio portiere dalle giovanili biancocelesti: "Non ha giocato ancora, e questo nonostante il tuo intervento. Ho tante altre possibilità, ma, tranquillo, non lo porto alla Roma". Lotito si sfoga: "Il problema è che Nanni me l'hanno imposto in nome della lazialità, tutte 'ste cazzate, e questi sono i risultati. Non posso cacciarlo via subito, tu hai esperienza, sai come si fanno le cose".

Nella terza telefonata, all'ennesima lamentela di Previti, Lotito chiede spiegazioni al generale Coletta e poi tranquillizza il politico di Forza Italia: "Tuo figlio lo fanno giocare nei play off". Nella quarta si parla d'altro, visto che Umberto Previti è tornato titolare in porta (e lo scorso settembre è entrato nelle liste dei convocati in Champions per la prima squadra). Previti nella quarta conversazione avverte piuttosto Lotito che gli è stato chiesto un incontro con Paolo Arcivieri, uno dei capi degli Irriducibili, e un uomo di Alessandra Mussolini. "Mi sembrano appecoronati", dice Previti. Ma Lotito lo mette in guardia: "Stanne alla lontana che poi quelli ti ricattano".

Le telefonate con Previti sono uno spaccato degli ampi e altolocati rapporti politico-sportivi-industriali del presidente della Lazio. Per contribuire a togliere di mezzo i capi della curva violenta dell'Olimpico, che stanno minacciando lui e la sua famiglia per cercare di imporre alla società la presidenza Chinaglia, Lotito ha interpellato - oltre al capo della Digos, cosa naturale - anche la prefettura di Roma, alti funzionari del Viminale che mostrano al presidente della Lazio totale disponibilità.

Alcune di queste telefonate - in particolare quelle intercorse tra Lotito e un magistrato - sono all'attenzione del pm di Perugia Sergio Sottani, che ha aperto un'inchiesta contro ignoti e ha già ascoltato il presidente della Lazio.
Fonte: repubblica.it

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