2 ago 2007

Mele indagato per spaccio. Incastrato da una delle ragazze.

ROMA - Indagato per "cessione" di stupefacenti. Non è più solo un "fatto privato", una "serata" e "un'avventuretta" come ha cercato di giustificarsi il deputato. Adesso Cosimo Mele è indagato per spaccio. E il festino di venerdì scorso all'hotel Flora rischia di diventare un macigno per l'Udc.

L'onorevole, che si è dimesso dal partito ed è entrato nel gruppo misto, è stato iscritto oggi pomeriggio nel registro degli indagati dalla procura di Roma. I magistrati sono convinti che sarebbe stato lui a portare la droga, venerdì sera, nella suite 407 dell'hotel Flora dove è arrivato con una ragazza Francesca Z, 29 anni, con cui aveva anche cenato in piazza Farnese. E dove poi è stato raggiunto, verso le tre di notte, da un'altra ragazza.

Contro Mele la polizia averebbe vari indizi. Tra questi, le tracce di cocaina trovate sulla chiave-scheda della camera recuperata nelle reception. E le dichiarazioni della seconda ragazza che è stata identificata e poi rintracciata grazie alle telecamere di sicurezza dell'hotel.

Francesca è la squillo che sabato mattina è stata portata all'ospedale San Giacomo per overdose. In un primo momento, quando era ancora sotto choc, ha accusato l'onorevole di averla costretta a prendere delle sostanze. Poi quando è stata interrogata in questura, ha ritrattato dicendo che la cocaina l'aveva portata la seconda ragazza.

Rintracciata e interrogata, la seconda ragazza della notte a luci rosse ha smentito Mele e confermato la prima versione di Francesca. A questo punto è scattata l'iscrizione sul registro degli indagati.

Lunedì la polizia farà alcuni rilievi all'hotel Flora, nella suite 407. Accertamenti irripetibili per via delle deperibilità del reperto - la stanza - incidente probatorio alla presenza dei legali, gli avvocati Titta Madia e Livia Lo Turco.

Poi toccherà a Mele essere interrogato dai magistrati. La sua audizione non è prevista a breve - si parla di settembre - essendo scattato il periodo di sospensione estiva, a meno che non decida di presentarsi spontaneamente a palazzo di giustizia per chiarire la sua posizione. La procura vuol capire anche se i soccorsi per Francesca sono scattati subito o in ritardo. Le versioni contrastanti sulla serata - non tornano gli orari di chiamata dalla camera alla reception - potrebbero far scattare il reato di omissione di soccorso.

Fonte: repubblica.it

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