18 ago 2007
L'idea innovativa di Reggio Calabria: star della tv a spasso per le strade
Passeggiare fa bene al corpo e ritempra il portafoglio. Ne sa qualcosa Lele Mora che ha organizzato a Reggio Calabria un nuovo modo di fare spettacolo. Ha chiesto agli artisti di camminare lentamente. Null'altro. Camminare, passeggiare per le vie della città, sorridere e stringere mani, come da contratto sottoscritto con la giunta comunale.
Le notti bianche sono l'ultima entusiasmente catena delle feste night and day. Non c'è città oramai che non programmi almeno una notte di baldoria. Parigi è stata l'apripista, Roma ha ampiamente sviluppato l'idea organizzando eventi-monstre, poi Napoli, Milano e giù fino a Reggio Calabria.
Ogni amministrazione che si rispetti ha imposto nel calendario degli appuntamenti da non perdere, la notte colorata, suoni e luci, musica e teatro. Città piene di cose da vedere e da fare, mani che si stringono, famiglie in piazza, festa di popolo larga e condivisa.
Il 30 settembre, per esempio, i napoletani si godranno la fantastica sceneggiatura notturna.
Meno di quindici giorni fa è però toccato ai reggini apprezzare l'idea. E sebbene il municipio sia arrivato all'appuntamento col fiato grosso, la festa, bisogna dirlo, si è sviluppata secondo i ritmi programmati, bella e piena di gente, ricca e allegra. La giunta si è riunita il 7 settembre e ha approvato per il giorno 10 un cartellone di eventi di prima grandezza, sontuoso e irragiungibile per molte amministrazioni. Il sindaco Scopelliti, giovane e sempre al centro dell'attenzione, ha voluto che la città dello Stretto fosse inondata di attori e cantanti, grandi e piccole firme dello spettacolo. Un piano meraviglioso descritto nella sua lunga e articolata espressione artistica dallo slogan: "Svegliati! E' notte".
A Reggio Calabria, non c'è nemmeno da ricordarlo: anche i neonati hanno fatto l'alba. Svegli e felici. Per renderli così l'amministrazione comunale ha deciso di spendere circa 650 mila euro. Tanto davvero. Non arriva alle vette di Roma, ma quasi.
Reggio Calabria ha bisogno di ritagliarsi un nome e sebbene i malanni cittadini siano diversi e tutti angoscianti (in molte case manca l'acqua, per esempio. In altre l'acqua c'è ma è rossastra), l'operazione di marketing territoriale non può subìre contrazioni. E così il 10 settembre a Reggio c'era un sacco di gente: il rock di Piero Pelù, il ritmo del dj Claudio Coccoluto, jazz e funky, concerti di musica classica e diverse performance teatrali.
Il sindaco, come al solito strageneroso, ha voluto offrire ai concittadini una super sorpresa: fargli trovare in strada artisti e personaggi di grande fama. Quindi ha chiesto a Lele Mora, il grande press agent amico dei grandi (chi non lo ricorda quest'estate al Billionaire con Berlusconi?) di cogliere l'idea e svilupparla. E Lele Mora cosa ha fatto? Una cosa bellissima: ha chiesto a un numero davvero ampio di star (ventiquattro) di lasciarsi libera la serata del 10 e di raggiungerlo a Reggio Calabria. Insieme, tutte insieme, le stelle del firmamento televisivo, letterine, vallettine, passaparoline, modelline, meteorine hanno preso l'aereo e sono atterrate a Reggio. Con una cartina geografica davanti Lele Mora ha dislocato, come un generale in guerra, nei punti nevralgici le sue stelle: Costantino Vitagliano e Alessia Ventura, Federica Ricolfi e le Meteorine, Mascia Ferri e Daniele Interrante. Anche Irene Pivetti e Patrick, Nina Moric e Simone Corrente. A tutta questa gente è stato chiesto un impegno indedito ma altrettanto faticoso: camminare su e giù per la città, camminare e sorridere sempre, camminare e lasciarsi abbracciare dai fans, camminare e firmare autografi.
Ventiquattro artisti. La città, inconsapevole, li ha incontrati agli angoli delle strade, al banco dei bar. Impazzite le ragazzine e i ragazzini, deliziati i giovani, ubriachi di gioia perfino gli anziani. Brividi per tutti.
La serata è stata bellissima e Lele Mora, accompagnando tutta questa gente, ha inaugurato il camminamento lento a pagamento. Per questa megapasseggiata ha chiesto solo centoventimila euro. Spiccioli se si tien conto di quel che la città ha ricevuto.
Fonte: repubblica.it
Il termine scandalo deriva dal greco skàndalon, che significa ostacolo, inciampo. Il significato più antico del termine rinvia ad azioni o discorsi che danno cattivo esempio.
Nell'accezione corrente uno scandalo è l'effetto di un'azione che, una volta divenuta di pubblico dominio, causa un turbamento della sensibilità morale pubblica, prevalentemente in materia di sesso, denaro ed esercizio del potere. Il turbamento deriva in genere, più che dall'infrazione di singole norme, dal fatto che le azioni considerate "scandalose" sono caratterizzate da una commistione impropria delle categorie citate, che tale commistione è stata resa pubblica e/o che le azioni "scandalose" hanno com protagonisti personaggi pubblici.
I motivi di scandalo variano quindi in funzione delle epoche, delle culture e delle classi sociali in cui tali comportamenti vengono messi in atto e resi noti. Essendo la notizia pubblica di un fatto il motore principale dello scandalo, nella società moderna essi vengono frequentemente amplificati - e spesso costruiti - dai media, che promuovono a scandalo (cioè a questione etica di interesse generale) pettegolezzi sulla sfera privata (familiare, affettiva, sessuale) di persone note.
Gli ambiti in cui possono avvenire gli scandali sono i più vari, in ambito politico-finanziario possono riguardare episodi di corruzione e abuso di potere; in ambito privato possono riguardare l'infedeltà coniugale, la sessualità o l'omosessualità delle persone coinvolte, l'abuso fisico a danni di soggetti deboli (es. la pedofilia); in ambito sportivo è spesso motivo di scandalo una condotta sleale (ad esempio, casi di corruzione e doping).
Concernendo azioni "discutibili", molto spesso gli scandali hanno conseguenze politiche e giudiziarie. Ancor più spesso vengono strumentalizzati a scopo politico o economico.
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