6 ott 2009
I comunali ora mangiano il doppio. E il Comune spenderà 15 milioni l’anno in più: i ticket passeranno da 5,20 a 10,40 euro al giorno
NAPOLI — Palazzo San Giacomo raddoppierà i buoni pasto per i suoi 12mila dipendenti, portandoli dagli attuali 5,20 euro a 10,40 euro al giorno. La trattativa con i sindacati è cominciata ieri, anche se l’accordo non è stato ancora definito. Resta però sul tappeto un offerta, quella del Comune si suoi dipendenti, che comporterà un notevole dispendio per le casse di Palazzo San Giacomo. Calcolando infatti che ogni dipendente lavora 5 giorni la settimana, quindi 22 giorni al mese per 11 mesi l’anno (un mese, diciamo, è di ferie), arriviamo a più di 15 milioni di euro di aumento del costo globale per acquistare i ticket; esattamente il doppio, cioè, della cifra attuale, raggiungendo per arrivare ad un costo globale di circa 30 milioni annui per la voce «buoni pasto».
Ovviamente, in base alla malattie, quindi ai giorni di assenza, la cifra può solo diminuire. Ma indicativamente, siamo su questi dati numerici. Euro più, euro meno. Della cosa se ne è discusso ieri quando la delegazione trattante dei «comunali» ha incontrato i vertici dell’amministrazione per una riunione sul «riparto del fondo 2009». Quello dei buoni pasto è l’ultimo argomento all’ordine del giorno della convocazione, ma certamente il più importante. Nella nota si legge che «l’amministrazione ritiene che l’attuale valore dei ticket non sia in linea con l’aumento del costo della vita degli ultimi anni e propone di aumentarlo fino a raddoppiarlo (da 5.20 a 10.40 euro)». Il tutto, a partire dal primo gennaio del 2010. Peraltro, quello dei «buoni pasto», per come lo si voglia chiamare (salario accessorio, integrativo, produttività, eccetera), rappresenta comunque un aumento della retribuzione mensile. Perché senza fare conti troppo difficili, dal 2010 un dipendente comunale percepirà anziché 114 e 400 euro, 228.8 euro mensili di buoni pasto. Se, ovviamente, sarà sempre presente. Ma non è questa l’unica voce dell’accordo Comune-sindacati che dovrebbe essere firmato nei prossimi giorni e protocollato col numero 1472. Ci sono anche i fondi della «produttività per obiettivi», 1.165.000 euro, che sono previsti per finanziare «19 obiettivi strategici ».
Soldi, in sostanza, che vengono riconosciuti ai dipendenti dei Servizi per il raggiungimento degli obiettivi. E anche queste voci riservano non poche sorprese: è il caso di 40 mila euro stanziati dalla giunta per la «diffusione della cultura della legalità»; dei 50 mila euro per il «riordino degli archivi comunali»; di altri 50 mila euro lavoro per lo «sviluppo della città»; 25 mila euro per «iniziative per il Forum delle culture »; 100 mila euro per quelli che vengono definiti «sistema di azioni in materia di welfare di contrasto agli effetti della crisi economica mondiale». E che dire del controllore che controlla se stesso, visti i 90 mila euro per la «valorizzazione e rinnovamento del capitale umano dell’ente?». Fondi, 140 mila euro, sono riservati anche lo «sviluppo della società dell’informazione ». Il Comune, comunque, si «riserva» un’accortenza: il premio di produttività per l’obiettivo raggiunto sarà percepita solo da chi sarà in regola con il badge , chi cioè avrà sempre marcato sempre regolarmente il cartellino. Intanto, pur non facendo fa parte dell’intesa sindacale che sarà siglata a breve, fa discutere anche un bando da 160 mila pubblicato dal Comune di Napoli suo suo sito internet e ripreso dal quotidiano il Napoli, sull’istituzione di «un osservatorio dei nuovi stili di consumo, con annessa unità mobile per la ricerca-azione dei consumi di sostanze psicoattive nei contesti ricreativi». Soldi, in pratica, per capire meglio se dove ci si diverte, quindi discoteche, locali, piazze, circoli droga.
Fonte: corrieredelmezzogiorno.it
Il termine scandalo deriva dal greco skàndalon, che significa ostacolo, inciampo. Il significato più antico del termine rinvia ad azioni o discorsi che danno cattivo esempio.
Nell'accezione corrente uno scandalo è l'effetto di un'azione che, una volta divenuta di pubblico dominio, causa un turbamento della sensibilità morale pubblica, prevalentemente in materia di sesso, denaro ed esercizio del potere. Il turbamento deriva in genere, più che dall'infrazione di singole norme, dal fatto che le azioni considerate "scandalose" sono caratterizzate da una commistione impropria delle categorie citate, che tale commistione è stata resa pubblica e/o che le azioni "scandalose" hanno com protagonisti personaggi pubblici.
I motivi di scandalo variano quindi in funzione delle epoche, delle culture e delle classi sociali in cui tali comportamenti vengono messi in atto e resi noti. Essendo la notizia pubblica di un fatto il motore principale dello scandalo, nella società moderna essi vengono frequentemente amplificati - e spesso costruiti - dai media, che promuovono a scandalo (cioè a questione etica di interesse generale) pettegolezzi sulla sfera privata (familiare, affettiva, sessuale) di persone note.
Gli ambiti in cui possono avvenire gli scandali sono i più vari, in ambito politico-finanziario possono riguardare episodi di corruzione e abuso di potere; in ambito privato possono riguardare l'infedeltà coniugale, la sessualità o l'omosessualità delle persone coinvolte, l'abuso fisico a danni di soggetti deboli (es. la pedofilia); in ambito sportivo è spesso motivo di scandalo una condotta sleale (ad esempio, casi di corruzione e doping).
Concernendo azioni "discutibili", molto spesso gli scandali hanno conseguenze politiche e giudiziarie. Ancor più spesso vengono strumentalizzati a scopo politico o economico.
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