6 ott 2009
Giovanna Melandri, la rinnegata della festa da Briatore, che approva lo scudo fiscale.
E per dare una misura di quanto fosse politicamente "aperto", Briatore puntualizzava, a suo modo, il concetto: «Diciamo così, non sono né di destra né di sinistra, io ammiravo la Dc di Andreotti e Cossiga. E adesso ammiro Giovanna Melandri, donna in gamba, una mia cara amica, che ospito sempre volentieri nella mia casa in Kenya».
Non solo. Dagospia, da par suo, aveva immediatamente raccolto la voce e rilanciato: la Melandri era stata sì ospite di Briatore, in compagnia, oltretutto, delle amiche giornaliste Stella Pende e Myrta Merlino. L'indiscrezione viene pubblicata e tutto tace.
Fino a che L'Espresso, tre settimane fa, scrive: "Per anni il buen ritiro del cantautore milanese Roberto Vecchioni è stata la sua bellissima casa in Kenya. Luogo che ha ispirato uno dei suoi migliori album: "Rotary Club of Malindi". Ora, però, il professore e romanziere Vecchioni e sua moglie Daria Colombo, autorevole esponente dei Girotondi, hanno deciso di vendere la loro dimora africana. Tra le persone molto interessate all'affare c'è in prima fila Giovanna Melandri, ministro delle Politiche giovanili e delle Attività sportive. L'esponente diessina, del resto, il Kenya già lo conosce bene per essere stata ospite nella lussuosa villa dell'imprenditore e manager del team Renault di Formula 1, Flavio Briatore. T. M.".
A questo punto, il ministro per le Politiche Giovanili e per lo Sport si sveglia dalla sua letargia e si prende la briga di scrivere una lettera di risposta: "Esprimo il mio più profondo rammarico nel leggere la notizia "Melandri a Malindi" (L'espresso n. 2). Non ho mai soggiornato nella villa di Flavio Briatore a Malindi. Da molti anni, con la mia famiglia, passo il periodo natalizio a Watamu (e non a Malindi) dove abbiamo recentemente acquistato una casa (non certo una lussuosa dimora) da Daria Colombo, moglie di Roberto Vecchioni, entrambi amici di lunga data con i quali condividiamo passione e impegno per l'Africa. Da tempo siamo impegnati a far crescere un piccolo presidio ospedaliero e un'attività di sostegno ai bambini senza casa. Per questo, la rappresentazione che emerge dal vostro medaglione è lontanissima dall'esperienza che anno dopo anno io, il mio compagno e mia figlia facciamo di questo bellissimo dolente paese dell'Africa. In Kenya, per la sua straordinaria bellezza, ogni anno giungono molti italiani e ho visto crescere ultimamente la schiera di turisti consapevoli che non si limitano a frequentare bellissime spiagge, ma che si impegnano in tante iniziative di cooperazione e sostegno ai progetti di sviluppo. Vorrei dare conto di due straordinarie esperienze che meriterebbero di essere sostenute. Il progetto World Friends del dott. Gianfranco Morino (volontario da vent'anni in Africa e anche lui turista a Watamu), teso alla realizzazione di un ospedale pubblico a favore della gente delle baraccopoli di Nairobi e l'Associazione Nativo che finanzia cure mediche di bambini sieropositivi a Watamu. (c/c postale intestato Amici del mondo World Friends onlus n. 47882527 - c/c postale intestato Associazione Nativo Onlus 53880662). Questa è la mia Africa".
Secca la replica del settimanale: "Sarebbe opportuno che il ministro riservasse il suo "profondo rammarico" per altre occasioni. Abbiamo scritto che era molto interessata all'acquisto della casa di Roberto Vecchioni e Daria Colombo in Kenya, e lei precisa di averla recentemente acquistata (ci risulta l'abbia fatto a dicembre inoltrato). Abbiamo parlato di casa bellissima, non lussuosa. Watanu è a una ventina di chilometri da Malindi, località assai più nota in Italia: peraltro solo il titolo accenna a Malindi (come quello dell'album di Vecchioni Rotary Club of Malindi), nell'articolo si parla solo di Kenya. Quanto a Briatore, L'espresso ha scritto che la Melandri ne è stata "ospite" (per un party, una cena?), come l'imprenditore ha raccontato in un'intervista, non che ha soggiornato nella sua villa, questa sì lussuosa. Comunque, sentiti auguri per le iniziative umanitarie (P. F.)."
L'incidente sarebbe finito qui e ciascuno sarebbe rimasto con le sue ragioni e le (mezze) verità, se Carlo Rossella non avesse voluto dare la stoccata finale, sulle pagine di Chi:
Dear Carlo,
vivo a Watamu, in Kenya, un posto divino, che mi ha fatto rinascere. Ho letto su Dagospia che la ministra Giovanna Melandri ha una casa in questo paradiso. Ne sono felice. Ma mi tolga una curiosità. È vero o no, come ha scritto L’Espresso, che la Melandri è stata a cena da quello strano personaggio di Briatore? La signora nega. Scusi la mia intromissione, ma io vivo di gossip e spiaggia, oceano e sogni.
Karen, Malindi
Bella Karen,
io non sono mai stato nella villa di Briatore a Malindi. Ma tutti mi dicono che sia splendida. Una mia carissima amica che frequenta con regolarità quella vivace dimora mi ha detto di avervi incontrato la bellissima signora Giovanna Melandri. Per una, due e forse tre volte. Ma che male c’è a bere un drink ai tropici con Flavio? Non capisco perché la Melandri se la sia presa così tanto nella sua risposta a L’Espresso.
Il drink è servito, ministro. E la domanda ("che male c’è a bere un drink ai tropici con Flavio?") meriterebbe una risposta. Al netto di sottigliezze, "paraculaggini" e pistolotti umanitari vari.
Fonti: magazine.libero.it, corriere.it
Il termine scandalo deriva dal greco skàndalon, che significa ostacolo, inciampo. Il significato più antico del termine rinvia ad azioni o discorsi che danno cattivo esempio.
Nell'accezione corrente uno scandalo è l'effetto di un'azione che, una volta divenuta di pubblico dominio, causa un turbamento della sensibilità morale pubblica, prevalentemente in materia di sesso, denaro ed esercizio del potere. Il turbamento deriva in genere, più che dall'infrazione di singole norme, dal fatto che le azioni considerate "scandalose" sono caratterizzate da una commistione impropria delle categorie citate, che tale commistione è stata resa pubblica e/o che le azioni "scandalose" hanno com protagonisti personaggi pubblici.
I motivi di scandalo variano quindi in funzione delle epoche, delle culture e delle classi sociali in cui tali comportamenti vengono messi in atto e resi noti. Essendo la notizia pubblica di un fatto il motore principale dello scandalo, nella società moderna essi vengono frequentemente amplificati - e spesso costruiti - dai media, che promuovono a scandalo (cioè a questione etica di interesse generale) pettegolezzi sulla sfera privata (familiare, affettiva, sessuale) di persone note.
Gli ambiti in cui possono avvenire gli scandali sono i più vari, in ambito politico-finanziario possono riguardare episodi di corruzione e abuso di potere; in ambito privato possono riguardare l'infedeltà coniugale, la sessualità o l'omosessualità delle persone coinvolte, l'abuso fisico a danni di soggetti deboli (es. la pedofilia); in ambito sportivo è spesso motivo di scandalo una condotta sleale (ad esempio, casi di corruzione e doping).
Concernendo azioni "discutibili", molto spesso gli scandali hanno conseguenze politiche e giudiziarie. Ancor più spesso vengono strumentalizzati a scopo politico o economico.
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