7 ago 2009

Scalata Lazio con i soldi del clan dei Casalesi, manette per sette indagati. Chinaglia ancora ricercato

Ripristinate le misura del luglio 2008 poi annullate dal Tribunale della libertà.

Tentarono di scalare la società calcistica ss Lazio di Claudio Lotito con i soldi del clan camorristico dei Casalesi. Un'inchiesta partita nel 2006 che l'anno scorso aveva portato ad arresti coinvolgendo anche Giorgio Chinaglia e il suo portavoce. Arresti poi annullati dal Tribunale della Libertà. Ora, per sette dei 10 indagarti scattano nuovamente le manette.

LE MISURE CAUTELARI - Dalle prime ore dell'alba, sono in corso di esecuzione 7 ordini di misura cautelare personale in carcere, da parte del personale della polizia di Stato - Questura di Roma e della Guardia di Finanza - Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e Tenenza di Mondragone. Le misure cautelari ripristinano quelle già eseguite il 22 luglio 2008 e poi annullate dal Tribunale della Libertà. Successivamente, la Corte di Cassazione ha riformato quest'ultima decisione rinviando gli atti al Tribunale della Libertà. A seguito della pronuncia di riesame, l'autorità giudiziaria inquirente ha ora disposto l'applicazione delle misure in carcere per 7 dei 10 indagati nel frattempo rimessi in libertà.

L'ACCUSA - L'ipotesi accusatoria riguarda il tentativo di acquisto della società quotata SS Lazio attraverso somme di denaro del clan dei Casalesi comunque collegate ad attività di concorrenza sleale, condotta con atti violenti ed intimidatori, secondo modalità mafiose. I provvedimenti eseguiti confermano gli esiti delle indagini condotte in stretto coordinamento tra il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, la Digos della Questura di Roma e la Tenenza della Guardia di Finanza di Mondragone e finalizzate ad individuare e chiarire tempi, modalità e circostanze con le quali sono state ideate e poste in essere, dal 2004 al 2006, indebite pressioni ed attività illecite, anche violente, tese a costringere l'azionista di riferimento della società SS Lazio a cedere la propria quota di partecipazione.

CHINAGLIA RICERCATO - Nelle ordinanze vengono ripercorse le strategie adottate dai referenti del clan dei Casalesi con le quali il denaro doveva essere riciclato all'interno della nota società di calcio. Il denaro sarebbe stato dapprima trasferito all'estero e successivamente fatto rientrare in Italia attraverso istituti bancari tedeschi, svizzeri ed ungheresi. La provvista doveva infine confluire presso un istituto di credito della capitale, per essere utilizzata per acquistare una quota rilevante del pacchetto azionario della SS LAZIO. L'intervento della magistratura ha impedito la realizzazione del piano criminoso. Rimangono tuttora ricercati i soggetti residenti all'estero tra cui Giorgio Chinaglia.

Fonte: roma.corriere.it

Nessun commento:

Posta un commento

Etichette

Post in evidenza

Regioni: molte spese, pochi valori

Non si può definire semplicemente corruzione, sprechi, malgoverno quanto sta emergendo a proposito delle Regioni Quando la quantità di un ...