22 ago 2007

Tenta di murare statuetta della Madonna. Paese del lecchese contro musulmano

A Cascina Rimoldo frazione brianzola di Valaperta, un extracomunitario
voleva cancellare l'immagine votiva davanti casa. Fermato da due anziane cugine
Il sindaco: "Iniziativa individuale arbitraria ed incivile che però non deve pregiudicare gli sforzi per una convivenza civile".

LECCO - Ha cercato di murare una statua della Madonna, ma il paese si è ribellato. E' accaduto a Cascina Rimoldo nella frazione brianzola di Valaperta, nel comune di Casatenovo, in provincia di Lecco. Protagonista del singolare gesto un immigrato di fede musulmana, che voleva far sparire uno dei simboli religiosi cristiani della zona, che secondo gli esperti si può far risalire alla metà dell'ottocento.

L'immigrato appena arrivato nella sua nuova casa, si è subito mostrato insofferente all'edicola votiva e ha tentato il blitz, armato di cazzuola e cemento. Ma due anziane cugine sono intervenute con prontezza: "Cosa stai facendo? Non ti vergogni?", hanno detto le donne che hanno salvato la loro Madonnina in extremis. Il paese è così tornato in possesso della statuina per sistemarla non si sa ancora dove. Agli angioletti invece non è andata così bene: sono finiti murati dietro una parete di mattoni e cemento.

"Abito qui da 53 anni e quella Madonna c'è sempre stata - commenta una delle due anziane -. Ogni casa ha la sua statuetta e non capisco come queste persone possano pensare di portarcele via senza nemmeno chiedere il permesso. Oltretutto non sono i padroni di tutto. In quella casa ci sono altri abitanti che non sono d'accordo, che non avrebbero mai voluto rinunciare alla madonnina e ora invece devono guardare un muro in cemento. E per fortuna che noi siamo riuscite a portarla via".

Ora c'è apprensione anche per un'altra edicola votiva dove abita un altro extracomunitario. Uno dei proprietari dell'abitazione dove si trova l'altare però è di origine brianzola e ha assicurato che nessuno potrà toccarla. Intanto è atteso il primo sopralluogo degli incaricati del comune dopo lo sfogo del sindaco Antonio Colombo, indignato dall'accaduto.

"Siamo di fronte ad un'iniziativa individuale arbitraria ed incivile", ha detto il primo cittadino. "Tuttavia - ha aggiunto Colombo - questo gesto inqualificabile ed intollerante non deve pregiudicare gli sforzi che tutti dobbiamo compiere per una convivenza veramente civile, fondata sul rispetto reciproco delle idee, delle tradizioni e delle convinzioni religiose di ciascuno". Secondo Colombo "è presumibile che si giunga immediatamente all'emissione di un'Ordinanza di ripristino dell'edicola votiva di Cascina Rimoldo".

Fonte: Repubblica.it

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